Ironman e prevenzione: intervista ad Andrea Civardi

Paolo Caselli, Psicologo e Mental Coach

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Lorenza Marchesi, Avvocato e Mediatore

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Intervista ad Andrea Civardi Osteopata e Human Tecar Specialist

La relazione che ha proposto al congresso in pratica si tratta di un progetto vero e proprio, quindi?
Si, il progetto nella specifica si chiama proprio “Progetto prevenzione e salute dell’atleta”, patrocinato dal CONI sezione Provinciale di Pavia. Consiste in pratica di integrare alla classica visita di idoneità sportiva, una valutazione di tutti i sistemi corporei che concorrono alla salute e quindi alla performance atletica, ovvero: il sistema muscolo-scheletrico, il sistema viscerale e respiratorio e del sistema dei recettori posturali, quali visivo, occlusale e podale, che a loro volta possono portare a disfunzioni di tipo biomeccanico.
Come e con quale tempistica si svolge il progetto?
Si tratta di fare una valutazione annua, con creazione di un data base da parte mia (in modo da monitorare l’atleta nel tempo), integrando alla valutazione osteopatica-posturale un esame strumentale, ovvero l’esame stabilometrico per lo studio del baricentro corporeo.
Durante la stessa sessione se vengono rilevate delle disfunzioni vengono trattate nell’immediato.
Quindi si tratta di un sistema di valutazione e trattamento?
Si, credo che le peculiarità del progetto siano due, la prima quella di poter trattare una disfunzione già in prima visita, la seconda è la possibilità di oggettivare i dati della valutazione mediante la Stability di Tecnobody, una apparecchiatura di Gold Standard scientifico, rendendo così il progetto un vero e proprio studio scientifico sull’atleta.
In fine cosa può consigliare agli atleti riguardo la sua attività?
Sicuramente di aderire al “Progetto prevenzione e salute dello sportivo”,  infortunarsi meno o non infortunarsi consente di allenarsi sempre  e meglio e di spendere meno rispetto al curarsi.
E se l’atleta dovesse infortunarsi?
Beh, questa non è sicuramente la panacea di tutti i problemi di salute di un paziente/atleta, ma sicuramente potrei consigliare un lavoro intensivo/riabilitativo e una successiva fase di mantenimento con il sistema Human Tecar.