Prestazione: atteggiamento positivo e autoefficacia

Emiliano Giorgi, Biologo Nutrizionista

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Andrea Civardi, Fisioterapista e Osteopata

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Quando un’atleta si prepara per affrontare gare tipo maratona IRONMAN o IM 70.30, l’atteggiamento mentale assume un’importanza fondamentale.

E non è pensabile poter improvvisare un atteggiamento pre-gara ideale se non si è lavorato, nella giusta direzione durante la preparazione, allenamento su allenamento.

Foto: Marco Bardella

Ovviamente la foto non è scelta a caso; gli atleti in primo piano sono l’esempio di come si possa lavorare duramente per prepararsi, e al tempo stesso trovarsi anche pochissimi istanti prima della partenza di una gara molto impegnativa, con un atteggiamento positivo che senza dubbio è sinonimo di tranquillità e serenità.

A questo punto la domanda è: ma l’atteggiamento positivo si può allenare? La mia risposta è ovviamente scontata! Sì, si può allenare, abituandosi ad affrontare le difficoltà, non solo con impegno e dedizione, ma anche e sempre con il sorriso.

Non mi sembra esattamente la stessa cosa, affrontare allenamenti e gare da “musoni”, da pessimisti, da “negativi”, al posto invece di essere positivi, sorridenti e convinti che questo tipo di atteggiamento, portiamo a termine con successo quello ci siamo proposti di fare!

L’atteggiamento positivo e la serenità aiutano sempre, soprattutto nei momenti difficili delle gare e non solo.

Nella mia lunga carriera di canottiere ho ricevuto tantissimi complimenti. Tra tutti me ne è rimasto impresso uno in particolare, ricevuto dopo una gara internazionale importantissima come quella di Lucerna e conclusasi – dopo una lotta colpo su colpo con i fortissimi tedeschi – con un secondo posto al foto-finish; “Andrea, sei un vero campione, perché sai sorridere in modo sincero e spontaneo anche nella sconfitta”.

Nel 2005, ho partecipato con soddisfazione al mio primo IRONMAN a Klaghenfurt in Austria chiuso col dignitoso tempo di 10 h e 34 min. A fine gara mi sono sentito dire da chi mi ha visto correre nei vari passaggi della maratona finale ” Andrea sei bravissimo, sorridevi anche se era evidente quanto fossi stanco”!

Sorriso e atteggiamento positivo aiutano sempre!

E l’autoefficacia? Cos’è?

Prima di rispondere ritorno al 2005, qualche giorno dopo l’IRONMAN di Klaghenfurt

Dopo qualche giorno durante un’uscita in bici con un caro amico e parlando della gara disputata pochi giorni prima mi ha detto una frase che non dimenticherò mai:

“Andrea, per fare una gara come l’IRONMAN non basta essere forti ed allenati, ci vuole la tua testa! Perché tu sei uno positivo, uno che non molla mai. Tu ce la fai sempre e sai affrontare tutte le difficoltà che ti si pongono con l’atteggiamento giusto”.

Qualche anno dopo, ad un corso di formazione mi sono imbattuto in Albert Bandura, grandissimo teorico dell’autoefficacia,e ho scoperto che “naturalmente” avevo radicata dentro di me questa componente comportamentale del mio carattere.

Autoefficacia, aspettative di efficacia, convinzione di autoefficacia, senso di efficacia e senso di autoefficacia sono tutte espressioni con lo stesso significato; secondo Albert

Bandura, lo psicologo americano che nei primi anni del secolo scorso ha formulato il concetto; esse indicano nel loro insieme la convinzione della propria capacità di organizzare ed eseguire la sequenza di azioni necessaria per produrre determinati risultati.

Insomma, l’auto efficacia è la convinzione della propria capacità di fare e raggiungere una determinata cosa, e nello sport, inevitabilmente di conseguire un certo livello di prestazione.

Con il termine “autoefficacia” dunque si suole definire la percezione che abbiamo delle nostra capacità di portare a termine con successo il compito che ci troviamo ad affrontare.

Insomma, credere di potercela fare…fa sempre la differenza!!!!

Provare per credere! Buon atteggiamento positivo e buona autoefficacia a tutte/i!