Luca Pacciolla, Medico Chirurgo Dietetica e Nutrizione Clinica
La giornata di sabato e’ passata veloce, con un po’ di tensione, ma serena. Domenica sveglia ore 4, colazione a base di marmellata e frutta. Ultimi preparativi e trasferimento a piedi alla partenza. La tensione inizia a farsi sentire e ne io ne i miei due compagni di avventura Nicola e Giordano emettiamo parola. Entriamo in zona cambio, controllo delle bici e infiliamo la muta.
Ci avviamo alla spunta e ci accorgiamo che siamo davvero tanti: 2800…..spettacolo meraviglioso e mi viene il classico nodo in gola: ci siamo davvero. Lo spiker conta i secondi e via in acqua: tonnara vera e propria!!! Per circa 1000m non si nuota, si cerca di non annegare!! Poi le distanze si aprono e si riesce a fare cio’ che si prova da un anno…si allunga la bracciata cercando di nuotare in maniera fluida. Dopo un ora e un quarto esco dall’acqua contento e soddisfatto, ma soprattutto non affaticato.
Con calma mi cambio e via con la bici. I primi chilometri sono in pianura e dopo uno strappo di 500m andiamo via lisci verso un salitone di 20km. Nel frattempo ad un ristoro trovo Nicola e decidiamo di proseguire assieme tenendoci a distanza regolamentare. Ogni mezzora bevo e ogni ora mangio un paninetto che mi ero preparato sabato. Dopo 70kn arriviamo alla cima e mangiamo. Ci diciamo che il più è fatto, visto che sa adesso è tutto falsopiano e discesa. Non avevamo fatto i conti con il tempo…..in un attimo la temperatura scende e si abbatte su di noi un vero e proprio nubifragio…..mancano 100km di bici e sono completamente bagnato e congelato…tutto mi aspettavo, ma non di congelarmi a nizza!!!!
Vado in crisi e mi dico che non arrivero’ mai…. per fortuna ho un amico vicino: nicola mi fa ragionare. Se mi fermo mi verranno a prendere tra ore, mentre se proseguo piu’ ci abbassiamo di quota più dovrebbe scaldarsi l’aria. Aveva ragione!!! Con calma proseguiamo e ci accorgiamo che i ritiri sono tantissimi. Ai ristori non si cerca cibo, ma sacchetti per ripararsi dall’acqua e dal freddo…quando arriviamo noi ovviamente sono finiti!!! Finalmente arriviamo in zona cambio, posiamo le bici e ci cambiamo. Nicola mi dice di non aspettarlo perché abbiamo ritmi diversi nella corsa, ma sopratutto perché ha problemi di stomaco!!! Parto per il mio primo dei quattro giri di km10,5 e mi accorgo che mi sono scaldato visto che c’è il sole e ci sono 35°….ai ristori mi impongo di fermarmi e di bere.
Il primo giro passa e inizio il secondo. Mi dico che fatto questo sono già a metà maratona. Con calma lo finisco e parto per il terzo: crisi!!! Il quarto giro e’ quello che ti porta al traguardo, ma il terzo????? Devo finirlo il prima possibile, finito questo sono sicuro di arrivare. Non mi fermo mai e lo finisco. L’ultimo è una liberazione anche se condito da un temporale….quando entro nella finish line è un susseguirsi di emozioni indescrivibile che solo chi prepara una gara cosi’ può provare. Passo sotto il traguardo sfinito ma felice: sono un IRONMAN!!!! Quando recupero la bici e torno verso l’albergo metto a fuoco che ce l’ho fatta e piango di felicità. Ce l’ho fatta, ce l’abbiamo fatta. Siamo partiti ad allenarci un anno fa in tre e siamo arrivati tutti e tre: il POWER WINE TRIATHLON.
L’abbraccio tra di noi sarà una delle cose che mi resterà impressa per sempre. E adesso Roth…..