Ironman 70.3 di Pescara: la gestione emotiva

E’ da poco terminata la grande festa del CHALLENGE 70.30 di Rimini, e si avvicina l’altro importantissimo appuntamento italiano dedicato alle lunghe distanze del Triathlon, ossia l’Ironman 70.30 di Pescara.Come capita spesso quando le gare si “giocano in casa” l’emozione di tutte/i le/ i partecipanti inevitabilmente sale; e se è vero che gareggiare di fronte al pubblico di casa da indubbiamente una grande carica, è altrettanto vero che i contenuti emotivi di un evento di questo tipo possono anche “far salire” la tensione al punto tale da trovare difficoltà a controllarla. Una situazione di questo tipo, con un coinvolgimento emotivo “rilevante” può portare molte/i atlete/i a fare le scelte sbagliate se non addirittura azzardate, nei giorni immediatamente precedenti alla gara, o a volte durante l’Ironman stesso. Come fare quindi a “controllarsi” e a non cedere alle tentazioni di “dare retta” a tutto e a tutti, rischiando di fare confusione, vanificando in questo la maggior parte del lavoro fatto?

Per rispondere a questa domanda ecco alcuni chiari e semplici consigli che possono sembrare disarmanti nel loro contenuto “elementare” ma se applicati garantiscono il mantenimento di un atteggiamento sereno e positivo nell’approccio alla competizione in generale e all’Ironman di Pescara nello specifico.Non cambiare le proprie abitudini, anzi consolidare i comportamenti abituali ad esempio di tipo alimentare e/o di integrazione; provare strategie nuove in gara o nei giorni immediatamente precedenti è quasi sempre sbagliato. La stessa cosa vale per i materiali tecnici e per le misure della bici.Preparare tutto il materiale con cura e con anticipo senza trascurare i dettagli; non ritrovarsi all’ultimo momento a dover recuperare materiale importante.Ripassare mentalmente e serenamente le operazioni che dobbiamo fare (es zona cambio), e avere punti di riferimento per orientarsi nella stessa. La transizione è sempre un momento importante e tra la concentrazione agonistica, il tifo, l’agitazione, è facile perdere lucidità e sbagliare operazioni che normalmente sono semplicissime.Avere un atteggiamento di condivisione delle emozioni e delle paure; se ci si sente particolarmente agitati ( ad esempio prima di partire, o durante i primi minuti della frazione di nuoto, quando sembra di fare tutto tranne che nuotare……) provare a pensare che di certo non si è soli in quella situazione, ma assieme a circa un migliaio ( o volte più di 2.000) persone.Gustarsi le sensazioni che l’ambiente trasmette: la vigilia di una gara come l?ironman 70.3 di Pescara è sempre emozionante ed elettrizzante, ma le emozioni si possono vivere come un privilegio e non come una fonte di stress.Pensare che il 99% di quello che dovevamo fare è stato fatto, ed è sicuramente meglio non concentrarsi sull’1%, che spesso invece genera agitazione e confusione.Pensare serenamente che quello che attende un Triathleta in una gara come questa, è qualcosa di unico e merita di essere gustato, apprezzato e assaporato serenamente.A questo punto non mi resta che augurare ……un grande soddisfacente e soprattutto sereno ed emozionante IM 70.30 di Pescara.
Pensare che il 99% di quello che dovevamo fare è stato fatto. Non concentrarsi sull’1%
Vivere l’emozione come un privilegio e non come una fonte di stress Pensare serenamente che ci attende qualcosa di unico Stare tranquilli Gustarsi le sensazioni che l’ambiente trasmette Vivere l’emozione come un privilegio e non come una fonte di stress Condivisione delle emozioni e delle paure Pensare serenamente che ci attende qualcosa di unico e a la scelta della gara probabilmente un evento di questo tipo si prepara con il lavoro di mesi e quando ci si avvicina alla gara il coinvolgimento aumenta mettendo in certi casi a dura prova il sistema di sopportazione dello stress.Affrontare la gara nella giusta condizione mentale è sicuramente uno dei presupposti per finalizzare l’allenamento svolto in funzione del raggiungimento di una prestazione sportiva.Una cosa che influenza positivamente il nostro approccio mentale alla competizione è “sapere” come comportarci nelle varie situazioni che si presentano in gara; pertanto di seguito semplicissimi consigli da ripassare prima di questo importante appuntamento
Frazione di nuoto dell’Ironman 70.3 di Pescara
La scelta posizionamento deve essere ponderata sulla base delle proprie effettive capacità. Se un nuotatore è lento è preferibile che si disponga in fondo piuttosto che stare nelle prime posizioni ed essere “travolto” dai più esperti e veloci. Anche se la distanza è solo di poco superiore a quella di un Triathlon Olimpico è opportuno in ogni caso non “esagerare” e conservare energie per le due ( e ben più lunghe) frazioni successive del percorso.
Frazione di bici dell’Ironman 70.3 di Pescara
L’altimetria del percorso di questo Ironman è abbastanza impegnativa, e molti triathleti opteranno per una bici tradizionale piuttosto che per il modello “da crono”. Ricordarsi di non “consumarsi” eccessivamente soprattutto sulle salite più impegnative. E’ facile infatti provare la sensazione di “sentirsi bene” e può succedere di “perdere il controllo” delle andature da tenere, facendo sconfinare la frequenza cardiaca troppo tempo oltre il valore della soglia anaerobica, generando la situazione di un eccessivo consumo di zuccheri. Questi sconfinamenti, inutile dirlo,si “pagano” dopo, con un decremento dei livelli performanti. Se si incontra “tanto vento contro” vale lo stesso discorso; meglio non esagerare a spingere per mantenere una velocità che si ha in mente, ma preferibile ridurre la velocità facendo riferimento alla frequenza cardiaca e approfittando della più bassa andatura per alimentarsi. Alimentarsi ed idratarsi in modo regolare senza aspettare di avere fame o sete. In salta evitare di alzarsi troppo frequentemente sui pedali, e nei tratti in cui invece è possibile non pedalare ogni tanto sgranchirsi le braccia e la schiena. Soprattutto in prossimità del cambio “bici-corsa”, fare anche per pochi secondi esercizi di allungamento per le gambe, stirando prima un polpaccio poi l’latro e mettendo in stiramento il bicipite femorale: in questo modo si mantiene una buona elasticità muscolare e quando si inizia a correre si hanno meno problemi. Ricordarci di rispettare la regola del “no draft” (non stare in scia e rispettare i 12 metri da chi ci precede) anche se a volte la tentazione di stare più “vicino” a chi ci precede è forte!!!!!
Frazione di corsa dell’Ironman 70.3 di Pescara
Tenere una frequenza di passo compresa tra 90-100 /minuto per ridurre al minimo le forze di frenata e l’impatto di ogni passo. Utilizzare un’ alimentazione/integrazione prevalentemente liquida e frequente (attenzione alle scelte e non eccedere con i gel). Se si conosce il proprio passo gara, provare a tenere quello e non eccedere nello sforzo se le sensazioni iniziali sono buone. Mentalmente suddividere la distanza in vari steeps e abituarsi a pensare positivo. Ragionare sempre!!!!
E allora….che sia un grande CHALLENGE per tutte e per tutti!!!!!!