Ferro e prestazione fisica

Emiliano Giorgi, Biologo Nutrizionista

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Lorenza Marchesi, Avvocato e Mediatore

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Il ferro è un elemento indispensabile al nostro organismo. La sua principale funzione riguarda la produzione di emoglobina, proteina presente all’interno dei globuli rossi e responsabile del trasporto di ossigeno ai tessuti, e di mioglobina, altra proteina responsabile dello scambio di ossigeno a livello muscolare. Il ferro è inoltre necessario per il buon funzionamento di enzimi e proteine.
Ogni giorno parte del ferro viene perso attraverso l’urina, le feci, il sudore, la desquamazione delle cellule epiteliali, l’emolisi dei globuli rossi etc.
Negli atleti di endurance queste perdite sono più accentuate in seguito all’intenso sforzo fisico.
Una dieta equilibrata permette di ripristinare le perdite e prevenire stati di carenza che spesso sono associati a sintomi quali stanchezza, facile affaticamento, pallore cutaneo, insonnia, cefalea, palpitazioni, irritabilità, difficoltà a concentrarsi, maggiore suscettibilità alle infezioni… Nell’atleta tutto ciò si traduce in: riduzione della resistenza aerobica, della forza e della potenza a livello muscolare con conseguente alterazione della performance sportiva.
È dunque indispensabile compensare le perdite di ferro con un’adeguata alimentazione ed eventualmente con integratori opportunamente formulati.
I cibi maggiormente ricchi di ferro sono il fegato, le interiora, il cioccolato fondente, i legumi, le carni rosse, la frutta secca e le verdure a foglia verde.
È importante considerare non solo la quantità di ferro presente in un alimento, ma anche la sua biodisponibilità ovvero la quantità di minerale effettivamente disponibile per le funzioni organiche.
Non in tutti gli alimenti però il ferro è presente in forma assimilabile dal nostro organismo (legumi, alcuni vegetali).
Vi sono fattori come Vitamina C, l’acido citrico e gli aminoacidi che favoriscono l’assorbimento di ferro a livello intestinale, mentre altri come per esempio le fibre, il the, il caffè e anche alcuni farmaci come gli antiacidi, che lo riducono.
Per tutti questi fattori alcune volte non è possibile ripristinare le perdite con la sola alimentazione ma risulta necessario compensare con l’utilizzo di integratori alimentari. In questo caso è necessario fare attenzione non solo alla quantità di ferro presente, ma soprattutto al tipo di ferro quindi alla sua bio-disponibilità e anche alle altre sostanze presenti nella formulazione che ne favoriscono l’assorbimento.

Una elevata biodisponibilità, in particolare del 30-35%, la più alta rispetto ad altre fonti sia alimentari che farmacologiche (bio-disponibilità del 5-20%) è garantita dall’integratore Ferroguna.
In una bustina di Ferroguna sono presenti 14 mg di Ferro Fumarato allo stato ionico ferroso (forma maggiormente bio-disponibile).
L’elevata biodisponibilità è dovuta all’azione sinergica e complementare della Vitamina C, del Rame e della Polpa disidratata del frutto di Baobab che funzionano da booster per l’assorbimento e il metabolismo del Ferro. Inoltre grazie all’elevata bio-disponibilità, che ne consente bassi dosaggi, Ferroguna non provoca effetti collaterali a livello gastrointestinale.
Nonostante la sua sicurezza d’uso è sempre opportuno valutarne la necessità insieme ad uno specialista quale il medico o il farmacista.