Challenge Rimini 70.3: consigli e analisi del percorso

Paolo Caselli, Psicologo e Mental Coach

Professionista convenzionato
Vedi scheda

Simone Vivaldi, Personal Trainer

Professionista convenzionato
Vedi scheda

Centro Cremonte

Azienda partner
Vedi scheda

Si avvicina il Challenge Rimini 70.3
Manca una settimana a questa apprezzata gara di triathlon che si disputa a Rimini, e l’emozione di tutte/i le/ i partecipanti inevitabilmente è destinata a salire; un evento di questo tipo si prepara con il lavoro di mesi e quando ci si avvicina alla gara il coinvolgimento aumenta mettendo in certi casi a dura prova il sistema di sopportazione dello stress.Affrontare il Rimini Challenge nella giusta condizione mentale è sicuramente uno dei presupposti per finalizzare l’allenamento svolto in funzione del raggiungimento di una prestazione sportiva.Una cosa che influenza positivamente il nostro approccio mentale alla gara di  triathlon è “sapere” come comportarci nelle varie situazioni che si presentano in gara; pertanto di seguito semplicissimi consigli da ripassare prima di questo importante appuntamento.
Frazione di nuoto del Challenge Rimini
La scelta posizionamento deve essere ponderata sulla base delle proprie effettive capacità. Se un nuotatore è lento è preferibile che si disponga in fondo piuttosto che stare nelle prime posizioni ed essere “travolto” dai più esperti e veloci. Anche se la distanza è solo di poco superiore a quella di un Triathlon Olimpico è opportuno in ogni caso non “esagerare” e conservare energie per le due ( e ben più lunghe) frazioni successive.
Frazione di bici del Challenge Rimini
L’altimetria è abbastanza impegnativa, e molti triathleti opteranno per una bici tradizionale piuttosto che per il modello “da crono”. Ricordarsi di non “consumarsi” eccessivamente soprattutto sulle salite più impegnative. E’ facile infatti provare la sensazione di “sentirsi bene” e può succedere di “perdere il controllo” delle andature da tenere, facendo sconfinare la frequenza cardiaca troppo tempo oltre il valore della soglia anaerobica, generando la situazione di un eccessivo consumo di zuccheri. Questi sconfinamenti, inutile dirlo,si “pagano” dopo, con un decremento dei livelli performanti. Se si incontra “tanto vento contro” vale lo stesso discorso; meglio non esagerare a spingere per mantenere una velocità che si ha in mente, ma preferibile ridurre la velocità facendo riferimento alla frequenza cardiaca e approfittando della più bassa andatura per alimentarsi. Alimentarsi ed idratarsi in modo regolare senza aspettare di avere fame o sete. In salta evitare di alzarsi troppo frequentemente sui pedali, e nei tratti in cui invece è possibile non pedalare ogni tanto sgranchirsi le braccia e la schiena. Soprattutto in prossimità del cambio “bici-corsa”, fare anche per pochi secondi esercizi di allungamento per le gambe, stirando prima un polpaccio poi l’latro e mettendo in stiramento il bicipite femorale: in questo modo si mantiene una buona elasticità muscolare e quando si inizia a correre si hanno meno problemi. Ricordarci di rispettare la regola del “no draft” (non stare in scia e rispettare i 12 metri da chi ci precede) anche se a volte la tentazione di stare più “vicino” a chi ci precede è forte!!!!!
Frazione di corsa del Challenge Rimini
Tenere una frequenza di passo compresa tra 90-100 /minuto per ridurre al minimo le forze di frenata e l’impatto di ogni passo. Utilizzare un’ alimentazione/integrazione prevalentemente liquida e frequente (attenzione alle scelte e non eccedere con i gel). Se si conosce il proprio passo gara, provare a tenere quello e non eccedere nello sforzo se le sensazioni iniziali sono buone. Mentalmente suddividere la distanza in vari steeps e abituarsi a pensare positivo. Ragionare sempre!!!!
E allora….che sia un grande Challenge per tutte e per tutti !!!